Centro Diurno Alzheimer “Il Pioppo”
Responsabile di settore: Giuseppina Simonetta
Responsabile Tecnica: Psicologa dott.ssa Luisiana Pascucci
“Il Pioppo” via Paola Falconieri, 53/55 Roma
Tel 0658202058
e-mail: il pioppo@nuovasocialita.org
COS’È IL PIOPPO? L’allegria di ogni male è il rimedio universale… Questo è lo spirito e l’atmosfera con cui si lavora al centro diurno IL PIOPPO per la gestione di un servizio rivolto a persone affette da demenza degenerativa.
Gli obiettivi del servizio erano molteplici: creare uno spazio di socializzazione finalizzato alla prevenzione dell’isolamento sociale e dell’istituzionalizzazione, creare spazi di condivisione, stimolare e mantenere le capacità e le autonomie conservate, sia cognitive che motorie della persona malata e non meno importante, alleggerire il carico assistenziale delle famiglie dando loro supporto ed orientamento.
Il Comune stila un protocollo di intesa con la ASL, allora Roma D, III Distretto, affinché il servizio fosse integrato e fornisse risposte sia sociali che sanitarie. A noi ci affida il servizio e i luoghi. La struttura inizialmente asettica, somigliava ad un’opera di archeologia industriale, luminosa, ariosa, bella!! Avevamo però un problema da risolvere… Dovevamo conciliare il bello, le caratteristiche estetiche del luogo con i bisogni dei nostri futuri ospiti: persone affette da demenza di Alzheimer, persone confuse, disorientate smarrite, che hanno perso la memoria, l’identità, la propria storia.
Dovevamo creare un ambiente che fosse quanto più familiare possibile, che potesse dare la sensazione ai futuri ospiti di stare “in famiglia”, di stare a casa. Avevamo bisogno di piccoli ambienti, di luoghi ben definiti, i luoghi del Pioppo, dell’ex lavanderia ristrutturata, dovevano diventare “i luoghi della cura”. Il malato di Alzheimer che vive come se fosse immerso in una nebbia, ha bisogno di vivere in un ambiente protesico che possa aiutarlo a ritrovarsi, a ritrovare le origini che va perdendo con il progredire della malattia, ad orientarsi e sentirsi al sicuro. Inizia così un’opera di “trasformazione” degli ambienti del Pioppo, un’opera di “cura” mai più terminata.
Oggi al Pioppo si lavora per le persone e con le persone. La dedizione e l’attenzione da parte degli operatori è continua. Si curano gli ambienti apportando continui aggiustamenti man mano che emergono nuovi bisogni da parte degli ospiti; l’ambiente è stato reso circolare, nonostante non lo fosse! L’utente non si sente mai costretto e circola liberamente al centro se ne ha voglia, in tutta sicurezza; mai costrizioni, mai sbarramenti…non ci sono divieti ne porte chiuse. Piuttosto tende d’arredo che occultano una porta chiusa. Le strategie relazionali e comportamentali messe in campo dagli operatori sono all’ordine del giorno: si convalida il vissuto interno della persona malata, si accoglie ciò che la persona ha da dirci, che abbia un senso o no per noi che siamo capaci di fare l’esame di realtà, l’accogliamo, la convalidiamo, evitiamo di contraddirla, facciamo di tutto per evitare che lui o lei si sentano inadeguati, come purtroppo spesso capita. Utilizziamo i canali sensoriali primari: l’olfatto, la vista, l’udito, il tatto, preziosi sensi, soprattutto quando la malattia ha compromesso quelli funzioni superiori come il linguaggio o il pensiero simbolico. I sensi diventano il canale di comunicazione previlegiato per la costruzione di una relazione significativa.
Al centro c’è sempre un’atmosfera serena, dal mattino, dall’accoglienza! La musica classica accoglie l’ospite nell’ambiente del Pioppo e così si dà inizio alla giornata. Si recita l’almanacco, si orienta l’ospite nel tempo e nello spazio, lo si aiuta a rimembrare fatti del suo passato, a rispolverare ciò che gli è familiare. Si fa la terapia della reminiscenza, la stimolazione cognitiva, l’olfatto terapia, si allestiscono laboratori di terapia occupazionale. Al Pioppo si pranza insieme, si creano momenti di socializzazione e di scambio tra gli ospiti, nascono amicizie e ci si ritrova con piacere quelle tre volte a settimana; un appuntamento fisso che ben presto malati e familiari aspettano con piacere. Anche i familiari si sentono sostenuti ed accompagnati nel lungo percorso della malattia. Gli operatori sono disponibili ad un ascolto attivo ed accogliente. La psicologa dà sostegno orienta ed è punto di riferimento tanto per gli operatori che per i familiari. L’ appuntamento fisso mensile di gruppo solo per i familiari, è un’altra delle ancore del servizio dove i familiari nel gruppo si ritrovano, condividono, imparano, crescono. Il Centro Diurno il Pioppo oggi, lo si può paragonare ad un caleidoscopio, ad una molteplicità di realtà e di esperienze, i cui toni, colori, e aspetti sono costantemente mutevoli.
Chi osserva da fuori il Centro può cogliere a volte ”immagini statiche”, altre volte intense sequenze di relazioni e di scambi. Lo stesso “materiale”, lo stesso luogo, lo stesso posto può apparire sempre diverso, ogni volta che si ruota il caleidoscopio, ciò che vediamo e che mettiamo a fuoco, inevitabilmente è diverso ed il punto di osservazione cambia. Responsabile Tecnica Centro Diurno Alzheimer Psicologa Dott.ssa Luisiana Pascucci
LE PRESTAZIONI FORNITE DAL SERVIZIO
L’equipe del Centro Diurno Alzheimer “Il Pioppo” offre accoglienza agli anziani, ovvero comprende, ascolta, rassicura e facilita il distacco dalla famiglia. Gli ospiti sono aiutati e sorvegliati durante tutte le attività della vita quotidiana e assistiti per la cura dell’igiene personale.
Al Centro sono previste attività riabilitative, ricreative, motorie, occupazionali (manuali e creative) musicoterapiche e di socializzazione, oltre che la partecipazione a feste di compleanni, feste di calendario, ecc.. Ogni giorno vengono serviti la colazione e il pranzo, inoltre è garantito il trasporto da e per il Centro.
Nei casi di necessità o in situazioni particolari gli utenti hanno un colloquio individuale con la psicologa.
Il Centro promuove il benessere della persona e migliora la qualità della vita. A questo scopo si cerca di controllare i problemi comportamentali dovuti alla malattia, di ridurre l’uso dei mezzi di contenzione fisica e/o farmacologica, di tutelare l’autosufficienza e l’autonomia il più a lungo possibile, ritardando la degenerazione, di prolungare il mantenimento nel proprio ambiente familiare e sociale, di diminuire i ricoveri ospedalieri impropri.
Il Centro è un importante punto di riferimento anche per i familiari, poiché offre ascolto, rassicurazione e organizza incontri formativi sulla gestione della malattia. Inoltre è possibile partecipare agli incontri mensili con i gruppi di mutuo auto aiuto alla presenza di un facilitatore.
I familiari interagiscono e si confrontano con gli operatori sociali, mentre in situazioni particolari possono avere un colloquio individuale con la psicologa.
Il Centro promuove la sensibilizzazione sulle tematiche della malattia e sulla solidarietà sociale, inoltre permette ai familiari di prendere una pausa dal grave carico assistenziale e di essere sostenuti psicologicamente, riducendo lo stress.
LA FUNZIONALITA’ DELLE STRUTTURE E DELLE ATTREZZATURE
Il centro è ospitato presso i locali messi a disposizione dal Dipartimento di Promozione dei Servizi Sociali e della Salute di Roma Capitale nella sede della casa di riposo “Casa Vittoria” in via Portuense, 220. La struttura è composta da due saloni, uno studio medico, un’infermeria, un ufficio, una saletta, tre bagni (di cui due con ausili) e un giardino attrezzato.
La cooperativa mette a disposizione tre mezzi per il servizio di trasporto, ovvero di tre pulmini forniti di telefono veicolare. Il centro dispone del servizio di lavanderia e mensa. È fornito, inoltre, degli strumenti utili alla stimolazione cognitiva, quali: orologio, calendario; strumenti musicali; lavagna; pennarelli; dizionari; libri; basi musicali, televisione, stereo, CD rom, macchina fotografica, videocamera, oltre agli strumenti di lavoro aziendali, quali: computer, accesso ad internet, fax, stampante, telefono, RAM aziendale.
LA PARTECIPAZIONE DEGLI ANZIANI
Partecipazione economica Il servizio è in regime di ISEE; fanno eccezione i casi di esenzione per legge 104/92 art. 3 comma3 – handicap grave e per invalidità civile del 100% e con diritto di indennità e accompagno.
Il trasporto, lì dove previsto, è a pagamento a favore di Roma Capitale.
Partecipazione personale:
Gli anziani e i loro familiari partecipano alla vita del Centro attraverso molteplici forme: quando con i prodotti dei laboratori si autofinanziano, quando in occasione delle feste preparano e condividono prelibatezze, presenziando e partecipando a tutte le iniziative.
MODALITÀ DI ACCESSO E DIMISSIONI
Orari: 8.00 – 17.00 dal lunedì al sabato
Requisiti: gli utenti possono essere residenti in tutto il territorio cittadino ma solo chi è residente nel XI e XII può usufruire del trasporto.
È necessario presentare una diagnosi di demenza degenerativa in fase lieve o medio lieve.
Modalità di inserimento: la domanda di ammissione al Centro Diurno deve essere inviata direttamente ai Servizi Sociali dei Municipi XI, e XII, che quindi inviano al Centro Diurno Alzheimer “Il Pioppo” la domanda di inserimento.
L’inserimento al centro avviene secondo una procedura “dolce” ovvero secondo una modalità graduale che facilita un naturale processo di adattamento dell’ospite. Per tutto il processo d’inserimento, acquistano un valore prezioso, i dati raccolti in fase di valutazione d’idoneità ed i dati raccolti in fase di primo colloquio che verranno utilizzati per predisporre il PAI.
Modalità di dimissioni: con l’aggravarsi della malattia il servizio risulta essere sovradimensionato e non centrato sull’obiettivo, il malato non risponde agli stimoli e non interagisce con l’ambiente e con le persone. Si effettua, quindi, la valutazione multidisciplinare, che stabilisce la dimissione dal servizio e viene attivato un processo di uscita dolce. In base alle esigenze del malato e della sua famiglia vengono presentati e accompagnati ad altre alternative assistenziali, che potrebbero sostenere la famiglia nel lavoro di cura.
INFORMAZIONI E RECLAMI
La psicologa/responsabile tecnico del Centro fornisce informazioni generali sul servizio, mentre il responsabile di settore dà informazioni o riceve reclami su gli operatori sociali.